di Dan R Moen, adottato dalle Filippine negli USA.

La terza parte di questa serie si concentra sulla tossicità e sul suo impatto con il dolore. Le forme nere a forma di vite rappresentano la tossicità e il modo in cui si manifesta dentro e intorno a tutti noi. È raffigurato come una bestia incontrollabile e ha completamente inghiottito un individuo. Cresce e prospera quando il dolore non viene affrontato, le risorse per la guarigione non sono disponibili o utilizzate e quando si ha voglia di arrendersi. La creatura simile a una vite si avvolge attorno all'altro gentiluomo e sta cercando di tirarlo giù insieme all'altra persona. Sta cercando disperatamente di afferrare il frutto appeso, che rappresenta la speranza. Liberamente ispirato alla mitologia di Tantalo, è appena fuori dalla portata del frutto, ma la tossicità lo sta allontanando. Intrecciati nelle viti ci sono vari fattori di stress che danno alla creatura simile a una vite il suo potere. Frasi come Covid-19, Trump, violenza armata, Biden, divorzio e altre frasi alimentano questa creatura e, quando non vengono affrontate, le permettono di diventare più forte.

A sinistra, il braccio rappresenta il suicidio; raffigurante come tutti questi fattori di stress possono manifestarsi nella tossicità della creatura simile a una liana e come ora gli sono cresciuti i barbi. Avvolgendosi attorno al braccio del gentiluomo, taglia in profondità e crea un dolore ultraterreno. Il sangue gocciola e alimenta i fattori di stress sul terreno, accendendo ancora una volta il ciclo e il potere della creatura simile alla vite.

Dai un'occhiata agli altri due dipinti di Dan all'interno di questa serie Il lutto per il figlio del passato e La mia prospettiva è importante?

Per saperne di più su Dan e sul suo lavoro, dai un'occhiata al suo sito web.


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